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Naufragio 1
06:20
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Naufragio 1
Il vento che pulisce, cade stanco dentro il mare
Ogni voce custodisce molte impronte di persone
Comodi naufragi
Per sopravvivere ai miei disagi
Bianca rabbia graffia nella sabbia tiene a galla e gocciola dagli occhi
In un cielo di cristallo, di ricordi sciolti in lunghi baci sporchi
(nei baci mi sporchi)
La rabbia gocciola dagli occhi
Un cielo di ricordi e baci sporchi
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2. |
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Usurai Delle Stelle (L’estate)
Il cielo sembra fermo
Fermo a respirare
nuvole che sfilano
Forse è l’unico a guardare davvero
come fosse umano
canto di un odore
canto della nostra distrazione
Rimango senza saperlo come in apnea
Come posso aggiustarlo se vado via?
voglio un'estate in più
Sanguina la pioggia
sanguina poesia
una sigaretta
È un'Italia che non ha fretta
di cambiare
Europa che muore
Scrivo di un rumore
scrivo della mia generazione
su di una sedia a rotelle
tra usurai delle nostre stelle
voglio un'estate in più
ma hai solo questa vita anche tu…
Sogni l'estate tu, Suoni l’estate tu
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Lo stesso giorno Suite
12:25
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LO STESSO GIORNO
Sempre lo stesso giorno. Sempre lo stesso giorno. È sempre lo stesso giorno. Lo stesso giorno. Giorno. Sempre lo stesso giorno.
(A) Sempre lo stesso giorno. Oggi intorno è simile a ieri. Siamo piegàti, affogati nel silenzio, piegàti. Nel mal di testa clamori di pensieri annegati. Inquieti. Mi metto a scrivere per continuare a camminare. Piegàti nell’alba, luci come spade vanno alla deriva. Ricordo che si fuggiva. Poi non c’è niente che possa dire, c’è solo il nostro odore a basso volume, nelle delibere quotidiane. Siamo stati fortunati, tanto da poter dimenticare ciò che abbiamo. Piegàti. Nel sole di neve, abbagliati dai respiri. Ho lasciato andare ciò che eravamo. Ma ho salvato ciò che siamo stati.
(B) Fra le dita, appoggi sguardi, mentre guardi una fotografia sparpagliata, sul tavolo del tuo animo, non l'hai presa in mano, la tieni dentro, utile come un’abitudine. Quella foto non ti ricorda chi sei stato, ma chi sei tuttora, lo trasuda. Sei uno sguardo d'inchiostro, la luce del tramonto, che quando te ne accorgi sta già passando come un'eco. Ti ricordi delle finzioni, dei trucchi, di antichi messaggi nel vecchio Nokia 3310. Tra i nostri alibi educati. Le maschere non più appese, ma sui volti e nelle strade, ci raccontano come e cosa siamo stati. Siamo capaci di rubare il silenzio. Lo abbiamo imparato in silenzio. Nel silenzio. Di quelle fotografie.
(C) Ci si veste con oceani di scintille, per ricordarci che in qualche modo abitiamo, qui, ancora, a volte vivi, avvolti siamo nell’incertezza del divenire. Si adagia la sera nei viali, sbiadita. Tenue respiro disteso, sfiorare di dita sul viso. Ad aspettare nelle stanze le assenze. A vomitare il male nella città virtuale. Lascia andare, lasciati andare, non troppo adagio. È giunta l’ora di rischiare il naufragio, rinunciare alla tana per vagare in mare aperto, aprire il deserto, scoprire e disperdere bellezza. Che non sappiamo mai abbastanza. È sempre lo stesso giorno, lo stesso giorno, come sempre. Come un passante, chiaro, sfumato, che svanisce, mi sfioro, sono niente, ma senza saperlo. Sempre lo stesso giorno.
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Naufragio 2
03:37
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Naufragio 2
Diluvio di persone
voci sorde nelle strade
come vaghe banderuole
vite dure di catrame
Modena lucente
sono indifferente
ciascuno con la sua prigione
ci siamo illusi di cambiare
le labbra umide di te
urtate dalla luce
allago il vuoto
dipingo il nuovo
e creo futuro
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Daniele Paganelli Modena, Italy
Singer, teacher, performer, vocology expert. Laureato in Lettere moderne con lode. Dirige Ludovico Van teatro e Cattivi Maestri. Formazione: Jurij Alschitz, Rimas Tuminas, César Brie; M°R. Ferrari, M°L. Fontana, M°F. Pedaci e M° Parenti, Tran Quang Hai, Albert Hera, Roberto Laneri, Amelia Cuni; Milton De Andrade, Voorham Benno, Martina La Ragione, Teri J.Weikel, Masaki Iwana. ... more
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